sabato 6 marzo 2010

LE NOZZE DI PETER PAN

Non forse a tutti è capitato, ma coloro ai quali è successo mi capiranno perfettamente quando parlo di quella sensazione di disagio, di vergogna verso se stessi quasi, provata scoprendosi ad intenerirsi davanti a un marmocchio particolarmente carino, a commuoversi davanti ad un bacio appassionato o a deprimersi al pensiero di non trovare nessuno con cui invecchiare, dipingendosi già vecchi e soli ed acidi e sterili.

Bene, in me tutti questi lampi di pensieri hanno sempre destato una certa inquietudine: “Che succede? Sto invecchiando? Mi si sta svegliando l'istinto materno? Mi sto rincoglionendo?”. L'inquietudine e la paura di diventare proprio come, nella tracotanza adolescenziale, ci siamo giurati di non diventare mai, di diventare proprio come quelli che, sotto sotto, abbiamo sempre un po' disprezzato, come quelli che pensavamo non avremmo capito mai. E invece adesso....ci sembra quasi di capirli un po', e non solo di capirli, ma magari di condividere con loro sensazioni, aspirazioni, ideali.......COSA? Ma stiamo impazzendo?? Delirando? Siamo pazzi? Siamo vecchi? Siamo borghesi? E l'asfissìa che fino a poco fa, fino all'altro ieri, ci assaliva al solo nominare certe cose, quell'asfissìa da vagabondi immortali così consolante, che fine ha fatto?

Ed è così caro, e al tempo stesso buffo, il sollievo che si prova quando si nota, con compiacimento, al vedere passare per la strada una macchina d'epoca, bianca, con a bordo due novelli sposi, lo sfuggirci irresistibile di un pensiero: “OMMIODDIO! RAGAZZI, AVETE APPENA FATTO LA CAZZATA PIU' GROSSA DELLA VOSTRA VITA!”. E un sorriso compare sornione sul viso : “Oh! Ciao, rieccoti e bentornata, cara, vecchia, lucida sindrome di Peter Pan!”.

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