martedì 13 aprile 2010

Trittico sopra una fine

I. Cose da pazzi

Una volta un pazzo mi ha detto che
dopo la morte della Speranza
Arriva l'alba.

Perduta in questo tempo immobile
non ascolto la fame e passo i giorni in un'attesa
sterile, come Penelope se Ulisse fosse morto
tra le braccia di Circe o annegato
nel mare delle Sirene.

Più che al centro dell'universo mi sento
incastrata in un suo angolo buio.

Aspettando l'alba


II. Nonora, nonqui

Strano e male fu quella volta
e a me doleva dentro.

Ero arida, per te,
Avida,
ti lasciai scappare
Stupefatta.

Eppure in questo deserto,
sono contenta.


III.

E si spense così
senza un ruggito nemmeno
il più forte sogno di quel lungo inverno
cui per secoli mi tenni avvinghiata
come un Cristo che stringa al petto
la sua corona di spine